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Problemi organici ed estetici di origine posturale

Cause, meccanismi d’azione e soluzioni

Per comprendere come le alterazioni della postura e quindi del sistema posturale viste nel precedente capitolo (problematiche muscolo-scheletriche) possano interessare anche gli altri organi del corpo, occorre introdurre il concetto di tessuto connettivale o fascia connettivale. Il tessuto connettivo è in realtà un vero e proprio secondo scheletro, questa volta fibroso, che connette tutte le varie parti del nostro organismo. Il tessuto connettivale forma una rete ubiquitaria che avvolge, sostiene e collega tutte le unità funzionali del corpo, partecipando in maniera importante al metabolismo generale. La fascia connettivale è anche sede di numerosissimi recettori sensoriali, inclusi gli esterocettori e i propriocettori nervosi, assumendo pertanto un ruolo fondamentale all’interno del sistema dell’equilibrio (sistema tonico posturale) ossia nella determinazione della postura individuale. E’ facile ora immaginare come mal posizioni delle varie parti del nostro corpo siano in grado di creare tensioni sia fisiche che fisiologiche agli organi interessati.

Così, ad esempio, uno scorretto posizionamento del bacino potrà comportare difficoltà a tutti gli organi in esso contenuti con conseguenti potenziali problematiche di tipo urologico, ginecologico e viscerale. A riguardo sono già state dimostrate uretriti, causate da stasi di urina in anse anomale degli ureteri, e problemi di incontinenza, derivati da un posizionamento non fisiologico della vescica.
Non solo, un’eccessiva iperlordosi lombare può ostacolare fisicamente la fuoriuscita del bimbo durante il parto. Il bambino, infatti, in tale situazione, troverà facilmente sulla strada la sinfisi pubica, ovvero la parte scheletrica posta al centro del bacino inferiore della madre, invece della via di uscita. Sono questi, ad esempio, i casi in cui il parto viene facilitato se la madre si posiziona rannicchiata su un fianco (eliminando così l’iperlordosi lombare). Infine, ulteriori disfunzioni possono derivare, come abbiamo visto nel precedente capitolo, dal restringimento del foro di coniugazione vertebrale (foro intervertebrale), dovuto al disallineamento vertebrale (spondilolistesi) causato dall’iperlordosi lombare, associato a contrazione e retrazione muscolare (in particolari dei muscoli paravertebrali profondi), e quindi con conseguente danno delle fibre neurovegetative e dei nervi spinali che interessano in maniera diretta o indiretta gli organi toracici, addominali e pelvici.

Tensioni a livello dei muscoli cervico-dorsali e cervicali (in particolare della zona suboccipitale), spesso associate a problematiche posturali e stomatognatiche (e di stress), favoriscono l’insorgenza di cefalee, nausee, dolori oculari e cali della vista, dolori dentari, acufeni (ronzii e fischi nell’orecchio), problemi d’equilibrio, problemi di memoria, concentrazione, invecchiamento cerebrale precoce, ecc.. Tali muscoli infatti oltre a interferire con i nervi spinali cervicali (disallineamento vertebrale e conseguente restringimento del foro di coniugazione dovuto sia allo slittamento vertebrale che al conseguente fenomeno artrosico evolutivo da carico squilibrato), sono in grado di creare problematiche circolatorie, in particolare a danno dell’arteria vertebrale (che attraversa le apofisi trasverse delle vertebre cervicali), ed endocraniche, quest’ultime tramite il muscolo sub-occipitale, in quanto a stretto contatto con la dura madre. Oltre a ciò, un ipertono dei muscoli massetere, sternocleidomastoideo e del ventre posteriore del digastrico è in grado di contro-ruotare le ossa temporali e quindi gli organi vestibolari in esse contenuti causandone uno scoordinamento funzionale, contribuendo così all’insorgenza di disfunzioni labirintiche. Inoltre, i muscoli trapezio e sternocleidomastoideo sono gli unici muscoli posturali ad avere innervazione cranica, tramite l’ XI nervo cranico (nervo accessorio spinale), la cui irritazione è in grado di irradiare dolori in diversi distretti del capo. E’ infine ormai assodato che i nuclei del V nervo cranico, trigemino (nervo principalmente sensitivo), interessano fino alla II-III vertebra cervicale.
Nonostante ciò, il collo, zona cruciale per il benessere dell’intero organismo (basti pensare che è attraverso tale “strettoia” che transita il nutrimento del nostro encefalo), risulta probabilmente essere, negligentemente (e stupidamente), la parte del corpo più trascurata e maltrattata dallo stile di vita “imposto” dalla moderna società.

Una cattiva postura può comportare una respirazione poco fisiologica con conseguente alterazione dei muscoli respiratori e in particolare del muscolo diaframma, il quale essendo a stretto contatto con gli organi vitali di addome e torace ne condiziona la fisiologia. Inoltre un diaframma in retrazione favorirà problematiche circolatorie, dato il suo fondamentale ruolo come pompa per il ritorno venoso, tramite l’azione di pressione-depressione sugli organi toracici e addominali, e l’iperlordosi lombare, date le sue inserzioni sul rachide lombare.

Riguardo i problemi circolatori dei liquidi corporei negli arti inferiori, in particolare, occorre considerare la presenza del nodo vascolare e nervoso situato a livello del malleolo mediale (interno) della caviglia. Tale nodo risulta cruciale per il ritorno venoso ma spesso, essendo sottoposto a tensioni per squilibri posturali (piede in appoggio in eversione), non riesce a svolgere fisiologicamente la sua funzione. A ciò va aggiunto che una postura scorretta comporta, come abbiamo già visto, un passo scorretto e quindi una possibile spinta propulsiva, anch’essa determinante per un adeguato ritorno circolatorio, insufficiente. Durante la deambulazione, infatti, il piede, la caviglia e il polpaccio formano un’unità anatomo-funzionale che funge da “cuore periferico”. Le conseguenza di tutto ciò possono essere edemi per stasi circolatorie con i conseguenti effetti negativi sull’apparato circolatorio: caviglie e gambe gonfie e pesanti, vene varicose (varici), linfoedema, flebiti ecc. (approfondimento).

Cellulite e glutei poco sodi sono il cruccio estetico delle donne. Si sa che, a riguardo, diete e creme possono ben poco. D’altronde non sono poche le ragazze anoressiche che presentano, nonostante la loro estrema magrezza, tali problemi. In realtà si tratta di una problematica perlopiù posturale. Infatti, quando il bacino non è posizionato a dovere, il sistema tonico posturale durante l’appoggio mono podalico (cioè quando siamo appoggiati su un solo arto inferiore mentre camminiamo) invece di reclutare esclusivamente i muscoli piccolo e medio gluteo, che fisiologicamente dovrebbero svolgere il compito di impedire la caduta del bacino dal lato senza appoggio, è costretto a utilizzare anche il muscolo piriforme (o piramidale) e il muscolo tensore della fascia lata. Quest’ultimo è un sottile e lungo muscolo, situato sulla parte laterale della coscia, che si trova così a svolgere un superlavoro. Per supportare questo accresciuto dispendio energetico del muscolo tensore della fascia lata, il nostro organismo crea intorno ad esso un magazzino di riserva di ossigeno ed energia supplementare: la cellulite. Così, le conseguenze di una iperlordosi lombare sono anche glutei poco sodi (per difetto di utilizzo dei muscoli piccolo e medio gluteo) e cellulite (a causa di un eccesso di utilizzo del muscolo tensore della fascia lata).

In realtà, man mano che gli studi e le ricerche di posturologia procedono appaiono sempre più numerose le problematiche legate alla postura. Queste, oltre alla sfera prettamente fisica e organica, interessano, per forza di cose, anche la sfera psichica. Dopo la nascita della psiconeuroendocrinoimmunologia, ovvero di quella scienza che ha dimostrato in maniera oggettiva la stretta integrazione di tutti i sistemi del nostro corpo, mente inclusa, non si può più negare la grande influenza che una determinata postura può avere nella sfera psichica dell’individuo e viceversa.
La propriocezione, la coscienza di sè, deriva dalle informazioni dei recettori sensoriali situati nei tendini, nei muscoli, nell’articolazioni e nei visceri (propriocettori ed enterocettori), nella cute (esterocettori cutanei), nell’apparato vestibolare e negli occhi (esterocettori retinici). Da loro dipende la conoscenza riguardo la nostra “conformazione” e posizione spaziale; in qualche misura, per rispondere alla domanda “chi sono io?”, occorre anche rispondere alla domanda “dove sono io?”. Azioni e movimenti hanno un ruolo centrale nei processi di rappresentazione mentale, a partire dalla fase embrionale. L’embrione, infatti, è innanzitutto un organismo motorio. Nella fase embrionale, in quella fetale e in quella della prima infanzia, l’azione precede la sensazione: vengono compiuti dei movimenti riflessi e poi se ne ha la percezione. Le funzioni motorie e il corpo, considerati in molte culture come entità inferiori e subordinata alle attività cognitive e alla mente, sono invece all’origine di quei comportamenti astratti di cui siamo fieri, compreso lo stesso linguaggio che forma la nostra mente e nostri pensieri. Perdere il controllo sul proprio corpo significa, di conseguenza, perdere il controllo sui propri pensieri ed emozioni. Ma questo è un mondo ancora tutto da scoprire.

E’ bene ricordare l’esistenza di disfunzioni organiche primarie, ossia di origine non posturale, ma in grado di comportare secondariamente alterazioni posturali (patologie di vista, udito, vestibolo, apparato stomatognatico, respiratorie, gastroenteriche, neurologiche, autoimmuni, cicatrici importanti ecc.). In questo caso, occorrerà ricorrere a cure e trattamenti specialistici (cure farmacologiche, rieducazione vestibolare, visiva ecc.) prima di iniziare una rieducazione posturale. Da qui l’importanza di un’accurata e completa diagnosi iniziale.

Una volta illustrate molte disfunzioni, problematiche e patologie sia a carico del sistema muscolo-scheletrico, sia a carico degli altri organi, psiche inclusa, cominciamo ad analizzare nello specifico le soluzioni oggi possibili, grazie anche al prezioso apporto della tecnologia. Una serio protocollo di rieducazione posturale inizia sempre con un accurato esame posturale.