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Postura e diabete

Cos’è la postura?
Può essere definita come l’atteggiamento che il nostro corpo assume abitualmente  nei confronti dell’ambiente che ci circonda.
La postura viene regolata automaticamente da tre centri che funzionano da sensori di controllo : occhi, bocca e piedi. Questi tre centri inviano le informazioni al sistema nervoso che controlla l’assetto del corpo anche in base alle informazioni legate allo spazio circostante .
Quando le informazioni che giungono dai centri di controllo sono alterate per difetti della vista , per una cattiva occlusione dentaria o per un alterato appoggio plantare la postura può risultare alterata e il corpo deve adattarsi alla nuova situazione .
Compaiono, cosi’, dolori alle articolazioni e ai muscoli e l’alterato assetto del corpo può determinare uno spostamento del baricentro in avanti o indietro o uno slivellamento delle spalle o del bacino.
Un attento esame clinico e strumentale permette di evidenziare uno squilibrio della postura .
Il piede è una delle parti ‘dimenticate’ del corpo. Ci si pensa di rado. In passato le persone beneducate se dovevano alludervi aggiungevano subito “con rispetto parlando”. Cautele e remore che nel caso della persona con il diabete possono avere conseguenze assai serie. “Guai a non parlare di piedi con il proprio diabetologo!”,
Il ‘piede diabetico’ è una sindrome che deriva dalla somma di due complicanze del diabete: la neuropatia, che toglie sensibilità alle estremità e soprattutto al piede, porta ad alterare la postura e rende insensibili a tagli, calli e ustioni. “Privo o quasi di sensibilità, il paziente si espone molto facilmente a lesioni e tagli. A quel punto interviene l’arteriopatia tipica di chi ha il diabete.

Chi rischia il piede diabetico?
Circa una persona con il diabete su sette. In particolare le persone che per lungo tempo hanno mal controllato la glicemia e che associano al diabete altri scompensi metabolici: pressione alta, trigliceridi e colesterolo alti per esempio.

Come combattere questa complicanza?
Il piede diabetico si combatte tanto meglio quanto più si previene. Sembra semplice.
Sì, a differenza delle raccomandazioni relative alla dieta o all’esercizio fisico, le regole per prevenire il piede diabetico non comportano cambiamenti importanti delle proprie abitudini o restrizioni. Solo che ai piedi… non ci si pensa, fino a quando non è tardi.

Non servono delle scarpe speciali?
Nei diabetici con neuropatia periferica e con zone di ipercarico plantare, per parlar chiaro con dei calli, in effetti possono essere utili l’intervento ortesico, vale a dire un ‘plantare’ realizzato appositamente su calco del piede e la scarpa per diabetici.

L’ appoggio plantare fisiologico
Valutazione baropodometrica

Il piede è considerato il principale organo di senso e di moto del corpo umano. Nell’homunculus sensitivo e motorio, rappresentazioni schematiche delle aree cerebrali, deputate rispettivamente alla ricezione degli stimoli sensitivi e al controllo del movimento, troviamo vaste zone che interessano il controllo sensitivo del piede di ampiezza uguale alle aree rappresentative della mano, che è per definizione l’ organo che ci consente di esprimere il nostro quinto senso, cioè il tatto. L’importanza del piede è poi evidente nell’appoggio, sia bipodalico, sia monopodalico durante le fasi del passo.
La Baropodometria Elettronica è una metodica  che consente la misura e la distribuzione delle pressioni plantari nella stazione eretta , sia in fase statica ( in posizione di attenti ) che durante la deambulazione fornendo :

  • I valori delle pressioni a colori
  • Il punto di massima pressione M
  • La superficie di appoggio
  • Il baricentro corporeo o centro di pressione proiettato all’interno del poligono di appoggio

I valori delle pressioni espressi in gr/cm2 consentono di leggere la mappa plantare riuscendo ad evidenziare rispetto al piede normale statico  zone di ipercarico o ipocarico  qualora siano presenti zone con valori relativi al livello isobarico ( punti a stessa intensità di carico ) superiore o inferiore rispetto all’area considerata , e secondo un codice a colori che stabilisce rispetto a studi sul normale i livelli di pressione , come variano i carichi definibili come:  forti  I ( rosso ) , medio-forti II  ( verde ) , medi III ( blu ) . Pertanto la distribuzione statica normale prevede una mappatura con rosso solo nel retropiede bilateralmente e centralmente , verde trasversalmente e bilateralmente , il blu al bordo laterale del mesopiede o intorno a zone di colore verde o rosso , grigio solo alle dita.

L’utilizzo in ambulatorio  di posturologia di tale apparecchiatura consente al medico lo studio di patologie a carico del piede , e l’apparato locomotore conseguenti ad affezioni di tipo ortopedico , neurologico, diabetologico, vascolare, otorinolaringoiatrico sia in età evolutiva che nell’adulto.

L’esame ottenuto consente un intervento preventivo, curativo medico , chirurgico , riabilitativo e ortesico (plantari) .